Michèle Indemini è la Direttrice sanitaria di Spitex at Home di Locarno, che offre cure ed assistenza sanitaria a domicilio a chi necessita di un vero aiuto professionale a casa propria. Erogando prestazioni individualizzate e garantendo una miglior qualità di vita, nel proprio ambiente familiare. Parliamo con lei della situazione attuale e del futuro degli Spitex, nel nostro Cantone.
Signora Michèle in una società come la nostra, dove il numero di persone anziane bisognose di assistenza aumenta sempre più, che importanza ricoprono a livello sociale gli Spitex? E che vantaggi comporta affidarsi ad uno Spitex privato?
Uno Spitex privato é decisamente più a dimensione umana, sia per i collaboratori che per i clienti visto che può garantire un’assistenza domiciliare di qualità superiore a costi inferiori. La “presa a carico” e la filosofia, permette di creare una relazione personale basata sulla fiducia e sulla conoscenza reciproca, la base delle cure di qualità è fornire un’assistenza su misura tenendo conto delle esigenze del singolo individuo.
Il cosiddetto “Decreto Morisoli”, è stato approvato, il 19 ottobre 2021, dalla popolazione ticinese con il 56,9%. Il decreto prevede che venga raggiunto l’obiettivo del pareggio di bilancio delle spese cantonali, andando a ridurre la spesa pubblica. Come sta incidendo e come inciderà sulla qualità delle prestazioni offerte dagli Spitex?
Le prestazioni rimarranno invariate ma gli stipendi saranno più bassi, con conseguente ulteriore frustrazione e demotivazione da parte del personale già reduce da troppi disagi e già in ginocchio economicamente e moralmente, incentivando ulteriormente il precariato nelle frange deboli ed aumentando la povertà fra bambini e delle mamme. Il 75% del nostro personale curante, sono madri monoparentali con figli a carico, credo che sia inutile aggiungere altro. La vocazione non è più sufficiente per riempire il frigorifero, infatti una frase ricorrente fra le collaboratrici : “ Chi ce lo fa fare ? Molliamo il mazzo e mettiamoci tutte in assistenza così almeno a Natale siamo a casa con i bambini”.
La Conferenza dei Presidenti dei servizi di assistenza in Ticino, poco tempo fa ha dichiarato che la situazione è “fuori controllo” a causa dell’enorme aumento di Spitex privati e di infermiere indipendenti. Qual’è la vostra posizione e opinione in merito a quanto dichiarato?
La crescita di richiesta è generata innanzitutto dall’invecchiamento progressivo della popolazione in Ticino e al crescente desiderio degli anziani di continuare a vivere nella propria casa, infatti il Cantone, per contenere le spese pubbliche, aveva già svolto un progetto di stanziamento per mantenere i curati a domicilio. Malgrado gli Spitex privati debbano coprire il 50% dell’assistenza sul territorio, vengono sussidiati dai Comuni e dal Cantone, 40 % in meno degli Spitex Pubblici, quindi, oggettivamente pesiamo meno sulle spese pubbliche e costiamo meno. Infatti in merito a questa disparità di trattamento finanziario é già stata aperta una vertenza, ma chiaramente tutti fanno orecchie da mercante, perché proprio di un mercato si tratta. Le uniche orecchie che possiamo sensibilizzare sono quelle del cittadino, che alla fine é lui che decide a chi far riferimento e chiedere aiuto in caso di necessità di cure, anche perché sarà proprio il contribuente a doversi sobbarcare il fardello sempre più pesante, delle spese pubbliche.
Quali sono secondo voi i provvedimenti da adottare, per garantire un’assistenza di qualità?
Regole, requisiti e sussidi statali uguali per tutti, altrimenti, come nei paesi poveri, incentiviamo una medicina a due velocità, e per la culla della Croce Rossa sarà : “Cronaca di una morte annunciata”.
Visita la scheda di presentazione: Spitex At Home