Conosciamo il Dry Needling e i suoi benefici

ll dry needling è una terapia in cui si utilizzano aghi sterili monouso per agopuntura nella cute e nei muscoli, allo scopo di trovare i trigger points. Si esegue inserendo un ago sottile nella pelle, penetrando fino al muscolo e ai tessuti connettivi. L’ago consente al terapeuta di raggiungere diverse aree che normalmente non sarebbe possibile raggiungere per mezzo della terapia manuale. La tecnica si chiama dry needling in quanto gli aghi non rilasciano alcun fluido. L’effetto della stimolazione dei trigger points nei muscoli (punti molto irritabili situati in una fascia tesa di un muscolo), è una rapida contrazione seguita da un rilassamento muscolare e quindi dalla scomparsa del dolore. Così il dry needling diventa un beneficio in caso di mal di schiena, lombalgia, cervicalgia, dolore cronico, MPS (sindrome dolorosa miofasciale) e produce un effetto vantaggioso per l’emicrania, il dolore articolare relativo a patologie come artrosi e artrite reumatoide.

Per comprendere la sostanziale differenza tra il dry needling e l’agopuntura, è necessario ricordare che il primo è una tecnica, mentre l’agopuntura è una disciplina. Spesso queste due pratiche vengono confuse tra di loro, per via dell’inserimento dell’ago che è molto simile. L’agopuntura, si basa sui principi della medicina cinese e comporta l’inserimento di aghi in specifici punti distribuiti su tutto il corpo, ristabilendo il corretto fluire dell’energia vitale. Al contrario, nel dry needling, gli aghi sono inseriti nei trigger points, in modo da sciogliere le tensioni e far sì che  il sangue riprenda a circolare bene nel tessuto. 

Solo fisioterapisti e medici con una formazione in dry needling possono praticarlo dopo aver superato l’esame specifico. Questi professionisti dispongono di fondate conoscenze in anatomia e prescrizioni in materia d’igiene; inoltre sanno in quali casi il dry needling sia un metodo valido e quali siano invece i suoi limiti. Il fisioterapista o il medico valuta e analizza dove ci siano restrizioni e rigidità all’interno del muscolo. Una volta individuata la bandelletta tesa, con la mano palpa ed individua il punto di maggiore ipersensibilità (trigger point) e che riproduce i disturbi del paziente. Una volta individuato il punto, con una tecnica asettica, introduce l’ago, generando una risposta di spasmo locale, a volte leggermente molesta, che si va esaurendo con il passare delle ripetizioni ed indica la risoluzione della rigidità. Quello che avviene a livello tissutale è una stimolazione che provoca un processo infiammatorio con successivo richiamo di sangue e molecole di riparazione nella zona specifica. Questo nuovo processo riparativo permette di superare la stasi e la cronicità instauratasi precedentemente e che manteneva il circolo vizioso di rigidità, contrattura, dolore, cattiva postura. È una tecnica minimamente invasiva e comporta un basso o assente rischio se usato da mani esperte. La sua efficacia è stata confermata in numerosi studi e può essere utilizzata come parte di una terapia complessa per il dolore cronico muscolo-scheletrico. I fisioterapisti e i medici che sono stati formati a svolgere il trattamento di dry needling secondo le linee guida, hanno una solida conoscenza dell’anatomia, delle indicazioni, delle controindicazioni e delle norme igieniche. Il dry needling viene applicato tenendo conto di tutte le misure di sicurezza e precauzionali. 

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