Alimentazione senza glutine

Il glutine è una sostanza collosa ed elastica, formata da proteine insolubili di colore grigio e dal sapore insipido. A livello chimico, le caratteristiche che danno origine al glutine sono formate da due classi proteiche principali. La glutenina, molto stabile, che ha la proprietà di conferire resistenza al glutine e la gliadina, morbida e collosa, che invece aggiunge una discreta elasticità. Queste sostanze creano un’immediata risposta nel nostro sistema immunitario e lo sollecitano in modo intenso non appena arrivano nell’intestino.

L’irritazione passa dall’intestino attraverso il sangue in diverse zone del corpo, molto lontane e slegate tra loro, causando:

  • mal di stomaco e bruciore
  • affaticamento e stanchezza cronica
  • dolore alle ossa e alle giunture
  • mal di testa
  • sfoghi sulla pelle

L’esposizione quotidiana e un esagerato consumo quotidiano, portano il nostro corpo a una vera e propria overdose, creando un disturbo intestinale, comunemente conosciuto come infiammazione.  Il glutine è contenuto in molti cereali quali grano, farro, segale e orzo e funge da proteina di riserva per le piante. La celiachia è la forma più acuta d’intolleranza al glutine, Colpisce l’1% della popolazione, ma numerose ricerche, evidenziano che la percentuale della popolazione celiaca è in costante crescita. Nei soggetti celiaci scatena una reazione infiammatoria che danneggia l’intestino. Il glutine è tossico anche se assunto in minime quantità.

Nelle persone soggette a celiachia il contatto col glutine, porta il sistema immunitario ad attaccare la proteina e la parete intestinale, causando:

  • carenze nutrizionali
  • problemi di digestione
  • anemia
  • affaticamento
  • difficoltà a contrastare le malattie
  • maggiore esposizione al rischio di contrarre malattie gravi

Una rigorosa alimentazione senza glutine è finora l’unica terapia che può garantire una salute ottimale al soggetto celiaco. La cura della celiachia consiste dunque nel rinunciare per sempre agli alimenti prodotti a partire da cereali contenenti glutine. Bastano minime tracce di glutine per causare danni istologici, pertanto è raccomandata la massima cautela. I soggetti celiaci devono riporre la massima attenzione nella scelta degli alimenti.

Fortunatamente, già in natura è possibile ritrovare sostituiti validi privi di glutine, come il mais, il riso, il sorgo, l’avena, il miglio, il grano saraceno, l’amaranto e la quinoa, ai quali si aggiungono una serie di prodotti  gluten-free, succedanei della pasta, del pane e dei vari prodotti da forno. Un eccessivo consumo di glutine fa male a chiunque, perché nello stomaco il glutine diventa come una palla di gomma da masticare e provoca disturbi di varia natura. Oltre a sintomi fisici, quali il classico gonfiore allo stomaco, problemi gastrici, reflusso, difficoltà digestive, nausea, gas intestinali, accumulo addominale, variazioni di peso, intestino irritabile, diarrea, stitichezza, ritenzione idrica, eruzioni cutanee etc. Si possono avere anche cefalea, ansia, irritazione, nervosismo, depressione, sindrome premestruale, disturbi del sonno e stanchezza cronica.
Quindi anche chi non soffre di celiachia, dovrebbe adottare un regime alimentare con poco glutine, in moda da ottenere immediati benefici a livello fisico. Si migliora, infatti,  la digestione e si evita la sindrome da intestino irritabile. Si riduce il rischio di sviluppare allergie alimentari e si agevola la ripresa della salute in caso di malattie. Ridurre il consumo di glutine va bene anche per chi pratica sport. Aumenta la potenza muscolare, ottimizza la concentrazione mentale e migliora la performance fisica. 

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